Scienza ed esplorazioni Tecnologia
LignoSat, il primo satellite in legno al mondo

LignoSat è il primo satellite spaziale in legno al mondo, progettato dai ricercatori giapponesi per una corsa allo spazio meno inquinante.

È stato lanciato con successo LignoSat, il primo satellite al mondo realizzato in legno, destinato alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). L’innovativa sonda, frutto della collaborazione tra l’azienda forestale giapponese Sumitomo e l’Università di Kyoto, rappresenta una pietra miliare nell’esplorazione spaziale sostenibile.

Il lancio è avvenuto il 5 novembre alle 11:29 locali dal Kennedy Space Center in Florida, a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9, che ha trasportato LignoSat insieme ad altri rifornimenti diretti alla ISS.

LignoSat, un satellite di legno per l’ambiente

LignoSat è un piccolo cubo di 10 centimetri realizzato con pannelli di legno di magnolia, spessi tra 4 e 5,5 millimetri, uniti da un telaio in alluminio parzialmente costruito con una tecnica tradizionale giapponese, senza viti né colla. Questo design innovativo riduce i costi e ha un impatto ambientale inferiore rispetto ai tradizionali materiali per satelliti. Pesa circa un chilogrammo e dispone di pannelli solari su alcuni lati per alimentarsi.

L’idea di costruire un satellite in legno è nata circa quattro anni fa, quando i ricercatori dell’Università di Kyoto e gli esperti di Sumitomo hanno avviato studi per sviluppare tecnologie spaziali eco-sostenibili, che minimizzino l’inquinamento spaziale. Secondo i ricercatori, il legno potrebbe ridurre significativamente i detriti spaziali poiché, una volta rientrato nell’atmosfera, brucerebbe completamente, lasciando minori residui rispetto ai materiali convenzionali.

Takao Doi, ricercatore dell'Università di Kyoto - LignoSat
Takao Doi, ricercatore dell’Università di Kyoto – LignoSat

Un test per le missioni sulla Luna e Marte

LignoSat non sarà operativo fino a dicembre, quando, salvo imprevisti, arriverà alla Stazione Spaziale Internazionale e potrebbe essere posizionato nello spazio aperto per un primo test sull’uso del legno in condizioni “extraterrestri”.

Il satellite punta a valutare la resistenza del legno di magnolia alle condizioni estreme dello spazio: radiazioni solari, microgravità e temperature estreme. Basti pensare che nel passaggio dalle zone ombreggiate a quelle soleggiate, la temperatura può passare da -100° C a +100° C ogni 45 minuti.

LignoSat invierà i dati ai ricercatori, che potranno verificare la presenza di segni di deformazione e verificarne la resistenza e la durata nello spazio. Questi dati potrebbero aprire nuove possibilità per l’impiego del legno nelle missioni future verso la Luna e Marte, dove materiali ecologici e di basso impatto ambientale sono particolarmente desiderabili.

Un primato per l’industria spaziale giapponese

LignoSat ha già superato con successo i rigorosi test di sicurezza della NASA e della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), segnando un primato come primo satellite in legno approvato per l’uso nello spazio. Gli esperti dell’Università di Kyoto hanno definito questo progetto “un passo estremamente prezioso” sia per l’industria spaziale sia per quella del legno, intravedendo in questo satellite la possibilità di sfruttare maggiormente risorse sostenibili e di ridurre l’impatto ambientale delle missioni spaziali. Il legno è infatti un materiale più resistente nello spazio che sulla Terra perché in orbita non ci sono né acqua né ossigeno che potrebbero farlo marcire o infiammarlo.

LignoSat rappresenta un esempio significativo di come l’innovazione tecnologica e l’ecologia possano unirsi per dare una nuova direzione all’esplorazione spaziale, dimostrando che materiali tradizionali come il legno possono avere un ruolo nel futuro dello spazio.

Fonti e approfondimenti