Anche nel 2022 è prevista l’erogazione di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per l’imprenditoria femminile
Pubblicato in GU il decreto con le misure volte a incentivare la nascita di nuove aziende femminili e per lo sviluppo e il consolidamento di quelle esistenti. Si tratta di un investimento di 40 milioni di euro previsti dal decreto “Fondo Impresa Donna” firmato dal Ministero dello Sviluppo di concerto con il Ministero dell’Economia e il Ministero per le Pari Opportunità.
Le risorse erano già state individuate nella Legge di Bilancio 2021, che lo ha istituito, e saranno integrate con ulteriori 400 milioni, secondo quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che tra i vari obiettivi si propone un aumento di 4 punti percentuali dell’occupazione femminile.
Imprenditoria femminile: il Fondo Impresa Donna
Il Fondo Impresa Donna si propone dunque di dare una spinta nuova non solo alle donne che hanno perso il lavoro e intendono iniziare un percorso indipendente ma anche a chi ha già un’impresa avviata e desidera consolidarla.
È direttamente il testo del Decreto MISE a stabilire i contorni della platea di donne potenziali beneficiarie dando la definizione di impresa femminile.
Rientrano in questa categorie i soggetti a prevalente partecipazione femminile:
- società cooperativa e società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60 per cento dei componenti la compagine sociale;
- società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
- impresa individuale la cui titolare è una donna;
- lavoratrice autonoma.
Incentivi per la nascita di nuove imprese femminili
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto:
- per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 100.000,00 euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50.000,00 euro. Per le donne in stato di disoccupazione che avviano una impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo, la percentuale massima di copertura delle spese ammissibili è elevata al 90%, fermo restando il limite di importo del contributo di 50.000,00 euro;
- per i programmi che prevedono spese ammissibili superiori a 100.000,00 euro e fino a 250.000,00 euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura del 50% delle spese ammissibili.
I progetti dovranno essere realizzati entro 2 anni dalla data di concessione delle agevolazioni e prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro al netto d’I.V.A.
Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
Diverse sono, poi, le agevolazioni del Fondo Impresa Donna riconosciute alle imprese costituite da più di 12 mesi o alle lavoratrici autonome con una partita IVA aperta da più di 12 mesi per lo sviluppo o il consolidamento della propria attività che presentano anche tutti gli altri requisiti richiesti.
Anche qui le iniziative devono:
- Essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria, pena la revoca delle agevolazioni concesse.
- prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000,00 euro al netto d’I.V.A.
Cosa si potrà acquistare con i contributi del fondo
Sia le nuove imprese che quelle in essere potranno investire il denaro ricevuto in diversi comparti. L’unica differenza sta nel totale delle spese ammissibili fissato a 250.000,00 euro al netto d’I.V.A. per le aziende neocostituite e fino a 400.000 euro per le aziende da consolidare. Tali spese possono riguardare:
- immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
- immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
- servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
- personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
- esigenze di capitale circolante per:
- materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
- servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
- godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
- oneri di garanzia.