Una remota cometa ha assunto una curiosa forma che ricorda quella della celebre astronave di Guerre Stellari
Nella notte tra il 20 e il 21 luglio la cometa 12P/Pons-Brooks è improvvisamente diventata un centinaio di volte più luminosa e ha assunto una curiosa forma che ricorda quella della celebre astronave di Guerre Stellari.
La forma a ferro di cavallo, con un coma con due “corna” che spuntano alle spalle del nucleo ha infatti ricordato a molti l’aspetto del Millennium Falcon, la celebre astronave pilotata da Ian Solo nell’universo di Guerre Stellari.
La cometa
Protagonista di questa affascinante esplosione di luminosità – un fenomeno non ancora pienamente compreso chiamato Outburst – è stata la cometa Pons-Brooks, chiamata formalmente 12P/Pons-Brooks, una cometa periodica del Sistema solare appartenente alla famiglia cometaria della cometa di Halley.
La cometa è stata scoperta il 12 luglio 1812 da Jean-Louis Pons che la osservò per la prima volta dall’Osservatorio di Marsiglia e, indipendentemente, il 1º agosto da Vincent Wisniewski ed il 2 agosto da Alexis Bouvard.
Subito dopo la scoperta il periodo orbitale fu calcolato in 70 anni, con un’approssimazione di 5 anni; in seguito Johann Franz Encke calcolò un’orbita definitiva con un periodo di 70,68 anni.
L’osservazione
L’affascinante corpo celeste è stato immortalato dall’astrofisico Gianluca Masi la notte del 23 luglio alle 23:49 ora italiana (21:49 del Tempo Coordinato Universale – UTC) dall’osservatorio del Virtual Telescope Project di Manciano (Grosseto), del quale lo studioso è responsabile scientifico. “Incredibile la morfologia a ferro di cavallo”, ha chiosato Masi sul proprio profilo Facebook.
Il dottor Terry Lovejoy ha spiegato che la formazione delle due “corna” nella chioma “potrebbe essere causata dal nucleo della cometa che blocca il deflusso di materiale che si espande in direzione nord“.
Al momento l’oggetto si trova a oltre 530 milioni di chilometri dalla Terra, molto oltre l’orbita di Marte.
Passaggi orbitali
Nel 2020 l’astrofilo tedesco Maik Meyer ha reso noto di aver ricostruito il percorso orbitale della cometa Pons-Brooks a ritroso nel tempo, per adesso fino al 33 d.C., trovando correlazioni con cronache osservative del passato.
Questo gli ha consentito di mostrare che l’orbita della cometa è molto stabile e non subisce forti perturbazioni gravitazionali planetarie nel periodo coperto.
Utilizzando il software planetario programma (“GUIDE, di B. Gray”) sono state confrontate diverse cometografie e sono emerse corrispondenze quasi perfette per quanto riguarda il tempo del perielio.
Con una periodicità di circa 70 anni, il prossimo passaggio al perielio – il punto di massima vicinanza al Sole – è stato previsto per il 21 aprile 2024, mentre circa un mese e mezzo dopo, il 2 giugno, la cometa si troverà al suo perigeo – ovvero il punto più vicino alla Terra – ad una distanza minima di circa 230 milioni di chilometri.
Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio 2024, raggiungerà una magnitudine apparente – cioè la luminosità per un osservatore dalla Terra – di 4,5. Questo significa che la cometa sarà visibile a occhio nudo, dato che il limite per l’osservabilità dell’occhio umano è magnitudine 6. Ricordiamo che la scala della magnitudine è inversa; più i valori sono bassi (anche negativi), maggiore è la luminosità dell’oggetto. Il Sole, ad esempio, ha una magnitudine apparente di -26,7, mentre quella di Sirio, la stella più luminosa del firmamento, è di -1,46.
Per i primi mesi del prossimo anno dobbiamo dunque attenderci un delizioso spettacolo astronomico, ma per chi possiede un telescopio è già iniziato, proprio in virtù dell’improvviso e repentino aumento di luminosità.