Il processo di digitalizzazione interessa anche l’ambito sanitario coinvolgendo studi medici, ambulatori e ospedali
La digitalizzazione in ambito sanitario permetterà di abbandonare la tradizionale cartella clinica in formato cartaceo per passare a quella elettronica (digitale).
La Cartella Clinica: dal formato cartaceo a quello digitale
La pandemia da SARS-CoV-2 ha messo sempre più in risalto la necessità di dotarsi di strumenti digitali per una gestione più efficiente del percorso assistenziale del paziente. Il processo di dematerializzazione in ambito sanitario, con conseguente digitalizzazione, consentirà di abbandonare la tradizionale Cartella Clinica in formato cartaceo per passare a quella elettronica (digitale). Tuttavia la sua adozione negli studi medici, negli ambulatori e negli ospedali può diventare una vera e propria sfida.
Il cambiamento riguarda il formato della Cartella Clinica, fermo restando la natura dei dati contenuti e la finalità della raccolta. Il punto di riferimento, infatti, tanto per gli ospedali pubblici, che per le strutture sanitarie private, dagli ambulatori specialisti ai poliambulatori, resta la definizione di Cartella Clinica data dal Ministero della Salute (linee guida del Ministero della salute 17 giugno 1992).
La Cartella Clinica è e rimane “lo strumento informativo individuale finalizzato a rilevare tutte le informazioni anagrafiche e cliniche significative relative a un paziente e a un singolo episodio di ricovero”.
“Ciascuna Cartella Clinica ospedaliera deve rappresentare l’intero episodio di ricovero del paziente nell’istituto di cura”, si legge nelle linee guida ministeriali. “Essa, conseguentemente, coincide con la storia della degenza del paziente all’interno dell’ospedale. La Cartella Clinica ospedaliera ha così inizio al momento dell’accettazione del paziente in ospedale, ha termine al momento della dimissione del paziente dall’ospedale e segue il paziente nel suo percorso all’interno della struttura ospedaliera”.
Quali sono le informazioni contenute nella cartella clinica
Lo stesso vale per la tenuta delle Cartelle Cliniche da parte dei medici impegnati negli studi specialistici e nei poliambulatori.
Nella Cartella Clinica devono essere raccolte tutte le informazioni che si riferiscono al paziente, da quelle anagrafiche a quelle cliniche. Occorre, pertanto, indicare chi, cosa, quando, perché e come, in relazione all’assistenza sanitaria del paziente.
È evidente, quindi, l’estrema importanza della tenuta e della successiva conservazione della Cartella Clinica da parte degli studi medici e dei poliambulatori. Il documento, infatti, costituisce la base da cui partire per garantire al paziente tutte le cure di cui ha bisogno, affinché trovi concreta applicazione il diritto alla salute che, nel nostro ordinamento, è garantito dalla Costituzione (articolo 32).
La Cartella Clinica, inoltre, permette un’immediata comunicazione tra gli operatori sanitari coinvolti nell’assistenza al paziente: è possibile che una persona sia stata in cura presso altre poliambulatori o studi medici specialisti. Così come è possibile che la persona sia in cura presso più strutture sanitarie per diverse patologie.
Dati sensibili e protezione della privacy
Cosa va riportato, quindi, nella Cartella Clinica? Dopo l’indicazione dei dati identificativi, devono essere riportate le patologie, le terapie prescritte, quelle già eseguite, programmate ed eventualmente sospese e rinviate, i farmaci, allergie, ricoveri presso le strutture sanitarie, gli interventi chirurgici. Insomma, tutto ciò che attiene alla storia del paziente.
Le informazioni contenute nella Cartella Clinica, quindi, devono essere tali da supportare diagnosi e trattamento e devono documentare il decorso della patologia. In questo modo si consente allo studio medico o al poliambulatorio un monitoraggio costante e stabilire eventuali correttivi in caso di necessità.
Posto che la Cartella Clinica costituisce la principale fonte di informazione, è evidente quanto sia preziosa per prevenire e ridurre il rischio di errore in ambito sanitario.
Tenuto conto della unicità di tali informazioni, le Cartelle Cliniche devono rispondere a determinati requisiti previsti dal legislatore: sicurezza e riservatezza. Si tratta, infatti, di dati cosiddetti sensibili che, in quanto tali, vanno blindati in modo tale da evitare la diffusione per scopi diversi da quelli strettamente sanitari.
Cartella Clinica Elettronica nelle aziende sanitarie: una grande sfida
L’adozione di una Cartella Clinica Elettronica all’interno delle varie aziende sanitarie è, inoltre, la grande sfida riportata alla ribalta dal PNRR, che vede una misura ad hoc per l’ammodernamento del sistema sanitario, ed in particolare di quello ospedaliero.
La Misura M6C2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale, ha difatti come obiettivo il potenziamento della capacità di prevenzione e cura del sistema sanitario nazionale anche attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative nella medicina.
I vantaggi delle Cartelle Cliniche Elettroniche per pazienti e medici
A questo punto, c’è da chiedersi quali sono i vantaggi delle Cartelle Cliniche digitali. In primis, il formato elettronico consente un notevole risparmio di carta, con conseguenze positive in termini di rispetto dell’ambiente, e di tempo.
Anche il tempo infatti è una risorsa importante per gli studi medici e i poliambulatori: un conto è recarsi in archivio e cercare tra i faldoni la cartella clinica che interessa, altro è avere tutto a portata di mano, o meglio di un click.
Non solo. Tutte le informazioni della Cartella Clinica diventano accessibili in tempo reale a più medici, rendendo in tal modo molto più semplice, immediata ed efficace la collaborazione tra studi medici specialistici o poliambulatori. E questo a tutto vantaggio del paziente.
La Cartella Clinica Elettronica ha un impatto importante in termini di riduzione della prescrizione di test diagnostici con riduzione del numero delle prescrizioni non appropriate. Tutto ciò ha permesso un miglioramento del grado di soddisfazione per il servizio offerto, sia da parte dei medici che dei pazienti, i quali hanno mostrato soddisfazione per lo snellimento delle procedure amministrative.
Nel passaggio al digitale, anche per gli studi medici e i poliambulatori, i software gestionali costituiscono alleati preziosi perché permettono di avere la disponibilità e l’accesso alle cartelle cliniche in ogni momento e in ogni luogo, in maniera estremamente facile.