Scienza ed esplorazioni
Paradosso di Fermi. @KELLEPICS - Pixabay

Se nell’Universo ci sono almeno 100 miliardi di galassie, ciascuna con 1000 miliardi di stelle, allora dove sono tutti? È il Paradosso di Fermi.

L’Universo è un luogo vasto e misterioso, ricco di galassie, stelle e pianeti. Una delle domande che l’uomo si porta dietro sin dalla notte dei tempi è: “Siamo soli nell’Universo?“. E in questo contesto, il Paradosso di Fermi ci pone un interrogativo stimolante: “Se l’Universo è così vasto e potenzialmente ospitante, perché non abbiamo ancora trovato segni evidenti di intelligenze aliene?

Vediamo insieme le possibili spiegazioni e le implicazioni per la ricerca di vita extraterrestre.

Il Paradosso di Fermi

Il Paradosso di Fermi prende il nome dal celebre fisico italiano Enrico Fermi, vincitore del Premio Nobel per la Fisica nel 1938.

Secondo la storia legata alla formulazione del paradosso, nel 1950, durante una discussione informale con i colleghi del laboratorio di Los Alamos, nel New Mexico, su un avvistamento UFO, Fermi espose un interrogativo che ancora oggi rimane senza risposta certa: “Where is everybody?” (Dove sono tutti?).

La contraddizione, caratteristica principale dei paradossi, è data dal fatto che nonostante le elevate possibilità teoriche di vita nell’Universo – è plausibile che ci siano altre forme di vita su altri pianeti essendoci centinaia di miliardi di galassie -, sulla base dei dati scientifici a disposizione, non ci sono prove conclusive dell’esistenza di civiltà extraterrestri.

Perché nessuno ci ha mai contattato, finora?

AdobeStock - @Summit Art Creations
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Le possibili soluzioni

Diversi sono gli approcci e le teorie sviluppate nel corso degli anni per cercare di spiegare il Paradosso di Fermi, tutte basate su ragionamenti logici. Analizziamo le più rilevanti, ricordando però che nessuna di queste ha evidenze scientifiche alla base:

Gli alieni esistono ma si nascondono

Questa spiegazione suggerisce che ci siano civiltà extraterrestri avanzate che però preferiscono non entrare in contatto con altre forme di vita. Questo può essere dovuto all’assenza di un’evoluzione tecnologica tale da permettergli di comunicare, o, al contrario, al raggiungimento di un livello di sviluppo tecnologico tale da proteggere la loro esistenza da possibili “incontri” con altre civiltà.

In questi casi, la mancanza di evidenze potrebbe derivare dall’azione volontaria di queste civiltà aliene.

Gli alieni esistono ma sono troppo lontani

Un’altra risposta plausibile alla domanda di Fermi è che altre forme di vita intelligenti esistano ma sono troppo lontane nello spazio e nel tempo per poterci contattare. Un’alternativa possibile a questa ipotesi è che le altre popolazioni non siano poi così lontane dalla nostra galassia, ma ancora non siano in grado di viaggiare nello spazio.

Gli alieni esistono ma non sappiamo ricevere i loro segnali

Anche questa ipotesi accetta l’esistenza di civiltà extraterrestri talmente intelligenti che potrebbero aver sviluppato tecniche di comunicazione a noi ancora del tutto sconosciute o da noi solamente ipotizzate, pertanto non siamo in grado di captare i loro tentativi di comunicazione.

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Gli alieni si sono estinti

Questa opzione, nota anche come “teoria della Grande Filtrazione” prevede che ci sia un ostacolo insormontabile che impedisce la diffusione delle civiltà intelligenti nello spazio. Potrebbe essere un evento catastrofico che distrugge le civiltà prima che possano colonizzare altre regioni dell’Universo, o una serie di sfide evolutive che solo poche specie riescono a superare.

Questa ipotesi sembrerebbe essere avvalorata dall’equazione di Drake secondo la quale la durata media della vita di una civiltà intelligente sia molto bassa, circa 10.000 anni, oltre i quali essa tenderebbe ad autodistruggersi con un annientamento totale o una regressione a uno stato primitivo.

Dunque, pur essendo esistite civiltà aliene intelligenti e in grado di comunicare, potrebbero essersi autodistrutte prima di riuscire a mandarci dei segnali.

Gli alieni non esistono

La soluzione più semplice è che la probabilità che la vita si evolva spontaneamente nell’Universo fino a produrre una civiltà intelligente, sia molto bassa. Se le condizioni necessarie per l’emergere della vita sono estremamente specifiche, potrebbe essere un caso fortuito che la vita si sia sviluppata nel nostro pianeta e questo spiegherebbe la mancanza di contatti con altre civiltà.

Un enigma affascinante

Il Paradosso di Fermi è un enigma affascinante che alimenta la nostra curiosità sulla vita extraterrestre. Nonostante gli sforzi degli scienziati nel cercare segni di intelligenza aliena, finora non sono stati trovati risultati conclusivi.

Ma nonostante ciò, la ricerca di vita extraterrestre continua ad affascinare e stimolare l’immaginazione umana. I recenti sviluppi nella scoperta di esopianeti abitabili e il progresso nella tecnologia delle osservazioni astrofisiche offrono nuove opportunità per esplorare l’Universo in cerca di segni di vita.

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AdobeStock – @nuttawutnuy

Fonti e approfondimenti