Due degli attrezzi necessari per rimuovere il coperchio del contenitore con i campioni di Bennu non possono lavorare in atmosfera controllata
Dopo aver aperto la capsula della missione OSIRIS-REx, contenente i campioni dell’asteroide Bennu e rientrata sulla Terra il 24 settembre, i tecnici della NASA al lavoro nei laboratori del Space Center hanno un problema: non riescono a completare la procedura di apertura del contenitore con i campioni prelevati dall’asteroide.
Il contenitore super sigillato
Il contenitore che contiene i campioni, conosciuto come TAGSAM (Touch-And-Go Sample Acquisition Mechanism) è sigillato talmente bene che la Nasa non riesce ancora ad aprirlo.
La ragione per cui il TAGSAM non può essere aperto è legata alla necessità di garantire la massima protezione dal contatto con l’aria. Gli scienziati che stanno lavorando sul contenitore vogliono ridurre al minimo la contaminazione dell’atmosfera terrestre. Il loro obiettivo è infatti quello di studiare i campioni nello stato più incontaminato possibile. Di conseguenza, tutte le operazioni di estrazione dei campioni devono essere eseguite in un vano sigillato, una glove box, in cui viene mantenuto un flusso costante di azoto. Per accedere al contenuto, gli scienziati utilizzano appositi guanti integrati nella struttura.
La missione
La raccolta dei campioni dell’asteroide Bennu non è andata, comunque, completamente a vuoto.
La NASA, infatti, ha recuperato ben 70,3 grammi di materiale all’esterno del contenitore di campionamento. L’obiettivo dell’agenzia spaziale americana era di riportarne a Terra almeno 60 grammi, quindi è stato pienamente soddisfatto.
Il TAGSAM dovrebbe contenere altri 250 grammi di materiale.
Il problema del contenitore
L’apertura del contenitore è attualmente ostacolata da un blocco in due componenti del sistema di chiusura. Il coperchio del TAGSAM è sigillato con 35 elementi di fissaggio. Attualmente, due di questi non possono essere rimossi utilizzando gli strumenti autorizzati per l’uso in atmosfera protetta.
Questi strumenti, infatti, non devono compromettere l’integrità del campione e le funzioni del vano sigillato. Ma non sono idonei per superare l’ostacolo dei due elementi bloccati.
I possibili approcci
La NASA è attualmente al lavoro per capire come risolvere il problema. Il team sta quindi sviluppando nuove alternative compatibili con queste esigenze.
Sono due i possibili approcci:
- Uno implica un uso diverso e combinato degli strumenti esistenti;
- Un altro coinvolge l’introduzione di nuovi strumenti nel vano, per i quali sarà necessario l’uso di una camera intermedia per ridurre il più possibile rischi di contaminazioni.
Prima di procedere, la NASA condurrà simulazioni su modelli del TAGSAM per garantire che il processo non metta a rischio l’integrità del prezioso contenuto.