La storia di un eco-guerriero che sognava di salvare l’Amazzonia dai cambiamenti climatici e dalla deforestazione
Christopher Clarke è l’eco-guerriero “Fitzcarraldo” che ha dedicato la sua esistenza a rilanciare l’interesse globale sull’Amazzonia e fare così pressione sul governo brasiliano per salvare un paradiso naturale che mostrava i primi segni di degrado.
Il documentario
Il documentario “L’avamposto” di Edoardo Morabito narra la straordinaria vita e i desideri di Christopher Clarke, conosciuto come l’eco-guerriero “Fitzcarraldo” che ha dedicato la sua esistenza a preservare l’Amazzonia e a sensibilizzare il pubblico sul cambiamento climatico.
Il cuore del racconto si focalizza sul doppio sogno di Clarke: salvare la regione dello Xixuaù, nel cuore del Brasile, minacciata dai cambiamenti climatici, e immaginare un epico concerto dei Pink Floyd nella foresta amazzonica.
Che Christopher Clarke sia stato un sognatore lo dimostra la sua vita: “Lui ha girato il mondo – dice Morabito -, era un grande intellettuale e poliglotta, ha vissuto una vita straordinaria. Figlio di un editore di libri per bambini, Clarke ha fatto fortuna come imprenditore in Toscana, restaurando casali e vendendoli agli inglesi. fatto i soldi come imprenditore in Toscana restaurando casali che vendeva agli inglesi. Poi si è stufato e ha deciso di dedicare interamente i suoi guadagni e la sua vita stessa all’Amazzonia.”.
E questo fino alla sua prematura morte nel 2020, a 59 anni, per un tumore, e a due anni dalla vittima: nel 2018 infatti un’area di circa 630 mila ettari di foresta vergine in Amazzonia era stata riconosciuta come Riserva del Basso Rio Branco-Jauaperi, emblema di biodiversità, protezione del territorio e battaglia contro i cambiamenti climatici.
L’Avamposto del progresso in Amazzonia
L’avamposto del titolo si riferisce a un altro ambizioso progetto di Clarke: la creazione del suo “Avamposto del progresso” nel cuore della foresta amazzonica. Questo avamposto rappresenta un modello di società utopica, basato sull’equilibrio armonioso tra la natura e la tecnologia, gestito e protetto dagli abitanti della foresta, in particolare dalla comunità dei Caboclos, meticci brasiliani che Clarke coinvolse come guardiani della foresta.
Il film esplora la crescente minaccia di incendi e cambiamenti climatici che mette in pericolo l’avamposto di Clarke. Di fronte a questa spettacolare distruzione, Clarke decide di utilizzare un evento altrettanto spettacolare per attirare l’attenzione mondiale e influenzare il governo brasiliano: organizzare un concerto dei Pink Floyd nella foresta amazzonica.
In un mondo in cui il cambiamento climatico avanza implacabile, “L’avamposto” ci invita a considerare se sia possibile salvare la foresta, nonostante le sfide poste dal modello capitalista che contribuisce alla sua distruzione.