Lotta al crimine con l’Intelligenza Artificiale: è nato il primo software di polizia predittiva per prevenire i reati.
Polizia Predittiva: il Dipartimento di pubblica sicurezza e il Ministero dell’Interno sono al lavoro per lo sviluppo di “Giove”, un algoritmo in grado di anticipare furti in abitazione, rapine in esercizi commerciali e banche, truffe ai danni delle fasce più deboli ma anche violenze sessuali e molestie.
Il sistema sarà vagliato dal Garante della privacy prima di entrare in uso in tutte le Questure italiane, probabilmente entro un anno.
Polizia Predittiva, cos’è il sistema Giove
L’evoluzione delle tecniche investigative ha portato all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (IA) per combattere il crimine in modi innovativi. La Polizia italiana sta lavorando ad un software in grado di “prevedere” furti, rapine, molestie e altri reati.
«È destinato a essere utilizzato in tutte le questure italiane. Si chiama Giove ed è il nuovo progetto del Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno e della Polizia di Stato che punta a “predire” luoghi e tempi in cui potrebbero avvenire i reati. In particolare, quelli che più toccano la vita quotidiana e che hanno maggiore allarme sociale» – scrive stamattina Il Sole-24 Ore.
Già si prevede che tempo un anno e tutte le questure italiane avranno in uso “Giove” che, tecnicamente, è un «sistema di elaborazione e analisi automatizzata per l’ausilio alle attività di polizia». Una definizione che, sempre secondo quanto scrive il Sole-24 Ore, «nasconde l’ambizioso obiettivo di questo progetto del Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno: il primo sistema «polizia predittiva» destinato alle questure di tutta Italia per “prevenire e reprimere” i reati a maggior impatto sociale. Gli investigatori potranno contare su un algoritmo di intelligenza artificiale – controllato e gestito da operatori della polizia di Stato – come supporto all’indagine preliminare. Si punta a “predire” luoghi e tempi in cui potrebbero avvenire i reati. In particolare, quelli che più toccano la vita quotidiana delle persone ma anche i più brutali: furti in abitazione, rapine in esercizi commerciali e banche, truffe ai danni delle fasce deboli ma anche violenze sessuali e molestie».
Il funzionamento
Giove è stato progettato per identificare e prevedere possibili reati collegando quelli commessi in tempi e luoghi diversi. Prendiamo l’esempio di una serie di furti o rapine commessi da pochi individui: attraverso l’analisi dei dati, Giove può “prevedere” ulteriori crimini che potrebbero essere commessi dagli stessi criminali.
Per funzionare in modo efficace, Giove ha bisogno di dati di alta qualità e in grande quantità, il cosiddetto input. In questo senso, la denuncia assume una nuova funzione strategica – è scritto nell’articolo pubblicato dal quotidiano economico – la polizia di Stato ha già elaborato delle linee guida: una volta stabilito che la denuncia riguarda uno degli illeciti previsti da Giove, l’operatore avrà a disposizione un set di domande da porre alla vittima, per raccogliere informazioni sul “modus operandi” e sulle circostanze relative alla commissione del reato, in modo da agevolare l’individuazione di fatti analoghi.
«A ciò si aggiungano altri due aspetti da inserire nel sistema: eventuali file di natura documentale o immagini e video riferibili all’evento denunciato anche se non consentano l’identificazione dei soggetti coinvolti – si legge ancora – tutte le informazioni su posizione geografica, frequenza temporale e tipo di reato, proprio per il fine ultimo di implementare l’analisi investigativa. Sulla base di questi dati il software individuerà circostanze comuni relative a fatti solo in apparenza diversi e slegati fra loro, proponendo all’operatore di polizia collegamenti e serie criminali, al fine di prevedere le future azioni e quindi orientare la distribuzione territoriale delle forze di polizia. In pratica con Giove sarà possibile concentrare la presenza di volanti e agenti in borghese sui luoghi dove è probabile che avvenga un crimine».
Considerazioni sulla Privacy
La diffusione di tali sistemi predittivi, utilizzati in molte parti del mondo, ha sollevato interrogativi sulla protezione della privacy e sulla discriminazione. D’altra parte, l’equilibrio tra sicurezza, privacy e tutela delle libertà e dei diritti fondamentali è un tema delicato.
Per rispondere a queste preoccupazioni, prima di mettere Giove in azione, la Polizia sta preparando un “documento di valutazione dell’impatto”, un passaggio necessario che sottopone il software innovativo alle valutazioni del Garante della privacy.