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E-health: l’83% dei player punta in alto, ma solo il 30% centra il bersaglio.

Le tecnologie digitali cambiano e cambieranno sempre di più il nostro modo sia di vivere sia di lavorare. Ma qual è lo stato del processo di digitalizzazione della sanità in Italia?

Da una nuova ricerca Bcg-Dai (Digital Acceleration Index) emerge un dato significativo: l’83% dei player italiani del settore puntano ad accelerare la strada della digitalizzazione, ma solo il 30% centra il bersaglio a causa di una scarsa maturità digitale del mondo dell’Healthcare.

e-health. fonte: Corcom
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E-Health: una definizione

Negli ultimi anni capita sempre più frequentemente di leggere o sentire i termini “e-Health” o “Sanità digitale“.

Entrambi fanno riferimento, semplificando il concetto, a servizi sanitari che vengono erogati utilizzando tecnologie digitali. Si tratta di servizi che consentono al cittadino di risparmiare tempo oppure di rendere più semplici operazioni come la prenotazione di visite, la richiesta o l’invio di prescrizioni mediche, la richiesta o l’invio di informazioni relative al proprio stato di salute.

La Sanità digitale oltre la pandemia

L’emergenza pandemica ha fornito una spinta notevole allo sviluppo dei servizi della sanità digitale che sta modificando profondamente il mondo sanitario ad ogni latitudine. L’incidenza delle nuove tecnologie sta agendo direttamente sui player del settore, evidenziando limiti e potenzialità di ospedali, aziende sanitarie, società farmaceutiche o biomedicali e compagnie assicuratrici.

Dalla ricerca emerge che non tutti gli operatori sanitari sembrano porre il digitale al centro delle loro strategie di sviluppo, sebbene dimostrino una consapevolezza superiore alla media in termini di obiettivi e ambizioni. Se, quindi, da un lato c’è una forte spinta ad accelerare il processo di digitalizzazione della sanità per offrire servizi sempre più performanti ai cittadini, dall’altro ci si scontra con un grado di maturità digitale del settore Healthcare italiano non ancora sufficiente per soddisfare nel breve termine questi nuovi bisogni, pur vantando alcune esperienze esemplari.

I fronti più avanzati

A livello di sotto-settore, si registra che il Medtech dimostra un grado di digitalizzazione ben superiore alla media e già vicino ad una soglia da “Digital performer” seguito da Payer, Pharma e infine Provider.

Le assicurazioni (Payer), d’altro canto, sono coloro che segnalano la maggiore urgenza nella digitalizzazione perché coinvolti in un mercato più turbolento e sollecitato da molti cambiamenti e sfide: pressione sui prezzi dovuta a fattori demografici, nuovi e costosi trattamenti e inefficienze di sistema; basso livello di adozione in Italia, con oltre il 90% della spesa privata per la Salute pagata di tasca propria dai cittadini.

Collaborazione e sviluppo

In questo scenario è d’obbligo chiedersi quali iniziative siano da favorire nell’immediato da parte di tutti i player coinvolti per crescere non tanto come singoli ma come ecosistema. Due delle possibili risposte che emergono dalla ricerca riguardano proprio i modelli di collaborazione oltre che le possibilità offerte dalla telemedicina.

La collaborazione tra imprese appartenenti alla stessa realtà di settore sembra essere la strada maestra per la creazione di un ecosistema fluido fondato sullo sforzo congiunto di sensibilizzare i clienti e i regolatori verso nuovi prodotti e modelli di servizio e sulla possibilità di offrire servizi complementari a 360°.

L’eccezione, in questo quadro di collaborazione infra-settoriale, è costituita dal settore farmaceutico che, anche in ragione dell’assenza di complementarietà di prodotti e servizi con i suoi diretti competitori, tende a proteggersi dalla concorrenza diretta limitando le collaborazioni al mondo dell’assistenza sanitaria.

Servizi: Il Fascicolo Sanitario Elettronico

Il grande territorio comune è l’interesse dei player del settore di snellire il percorso del paziente. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è probabilmente il servizio più importante tra quelli della sanità digitale proprio perché perché è lo strumento grazie al quale il paziente può tenere traccia della propria vita sanitaria e può condividere le informazioni con i professionisti sanitari.

Avere una visione d’insieme della storia clinica di un paziente risulta essere prioritario nel processo di digitalizzazione, superando i problemi attuali di frammentazione delle informazioni sanitarie, senza un chiaro responsabile ultimo di processo.

L’accelerazione all’adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico prevista dal Pnrr potrebbe rappresentare un chiaro abilitatore in questo senso, compatibilmente con i vincoli normativi all’utilizzo del dato.

Servizi: La Telemedicina

Migliorare l’erogazione dei servizi di diagnosi e della consulenza medica a distanza è il principale obiettivo che spinge i player verso la collaborazione. Attualmente, la panoramica dei servizi offerti è molto frammentata e fortemente legata alla singola struttura sanitaria.

La collaborazione tra le realtà del settore risulta essere dunque cruciale per perseguire obiettivi comuni quali:

  • l’identificazione precoce della malattia;
  • il supporto alle decisioni terapeutiche;
  • la gestione dei malati cronici.

La Telemedicina, in questo contesto, può rispondere a molte di queste esigenze e potrebbe rivelarsi una grande opportunità per ampliare la propria base clienti.

Strategie future

I vantaggi derivanti dalla digitalizzazione sanitaria in Italia sono ormai noti a tutti.

Per dare impulso all’effettiva trasformazione del sistema sanitario nazionale è però necessario che tutti i player coinvolti si muovano verso modelli di collaborazione più fluidi, impegnandosi collettivamente per superare gli ostacoli più rilevanti rimanendo comunque competitivi al proprio interno per accelerare sulla strada della digitalizzazione e raggiungere un livello di maturità più alto.

Il Pnrr può rappresentare un motore di cambiamento a livello nazionale, capace di garantire uniformità sul territorio sia a livello di finanziamenti sia di fruizione del servizio.

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